«Eletto deputato alla Convenzione nel 1798, membro del Comitato d’istruzione pubblica, [Jacques- Louis David] è il principale organizzatore delle feste della rivoluzione. [...] Intimo di Robespierre, David diventa membro del Comitato di sicurezza generale. [...] A seguito della caduta di Robespierre, [...] Jacques-Louis David si lega molto presto a Bonaparte. Gli viene affidato l’incarico di commemorare su quattro immense tele le grandi feste dell’Impero, ma in definitiva eseguirà solo la Consacrazione [di Napoleone I] e La distribuzione delle aquile. Il 18 dicembre 1804 è nominato “primo pittore dell’imperatore”. I suoi rapporti con Napoleone non furono tuttavia facili. Non ottenne, infatti, il posto di direttore delle Belle Arti. Quando il suo quadro fu terminato e fu esposto la prima volta, David dovette cambiare la figura del papa nella Consacrazione e dargli un atteggiamento più attivo. Il pontefice ora dà la sua benedizione mentre prima era raffigurato con le mani posate sulle ginocchia. Pare che Napoleone abbia detto: “Non l’ho fatto venire, da così lontano, per non fare niente”. [...] Rimasto fedele a Napoleone, al ritorno dei Borboni David si esilia a Bruxelles dove dedica gli ultimi anni a dipingere dei soggetti galanti [...].» (Da Pierre Rosenberg “David: Napoleone gli fa ridipingere il Papa nell’atto di benedire”, CORRIERE DELLA SERA, merc. 23-3-2005, p. 34.) S’individui, fra le seguenti conclusioni, quella che SMENTISCE UNA delle affermazioni contenute nel brano riportato.
Non furono facili i rapporti di David con Napoleone che gli negò la carica di direttore delle Belle Arti
Far tenere al Pontefice le mani sulle ginocchia avrebbe significato enfatizzarne l’estraneità alla solenne cerimonia
Ritrarre il Pontefice nell’atto di benedire ne avrebbe sottolineato l’avallo all’autoproclamazione di Napoleone a imperatore dei francesi
David modificò la Consacrazione poiché Napoleone non apprezzava l’atteggiamento nel quale il Pontefice vi era raffigurato
Luminoso esempio di uomo per tutte le stagioni, David servì fedelmente Robespierre, Napoleone e Luigi XVIII di Francia